PARROCCHIA SANTO STEFANO DI SAN STINO DI LIVENZA

di Luigi Perissinotto

CENNI STORICI

Dalla vicina Julia Concordia il Cristianesimo si propagò anche verso le terreBOR 500 dell’agro centuriato, poste sulla sinistra del basso Livenza in territorio sanstinese. Nella zona ora situata tra Biverone e S. Alò, il pagus di Grumello, il cui nome è legato all’opera agraria romana, intorno al V secolo divenne pieve cristiana. Nel 900 decadde perchè la zona,invasa dalla palude, si spopolò; Lorenzaga ne raccolse l’eredità, continuando ad esercitare le prerogative della matrice scomparsa. Verso il 1000, per volontà del Patriarca di Aquileia, sorse il castello dei Prata e si formò il villaggio di San Stino (da Stènos, contrazione dal greco Stèphanos, resa venezianamente Steno, Sten, Stin, Sano). La chiesa sorta nel luogo, inizialmente cappellania di Lorenzaga, pur rimanendo “filiale” di quest’ultima pieve, si emancipò, divenendo plebanale. A conferma di ciò, nella Bolla del 1186 di Papa Urbano III, si trova citata la “plebem de S.Steno” e in altri documenti del 1209 e 1223 viene nominato il “pievano” di S.Stino.

Si hanno notizie della vecchia chiesa leggendo il verbale del visitatore apostolico Mons. Cesare de Nores (27 ottobre 1584): era dotata di sacrestia, fonte battésimale, cimitero e campanile; aveva l’altar maggiore dedicato a Santo Stefano e altri due dedicati al SS. Sacramento e alla B.V. Maria. La Parrocchia allora contava 750 anime La popolazione è andata sempre aumentando (1.535 anime nel 1.695, circa 2.000 alla fine del ‘700, 2.460 nel 1840, 3.560 nel 1887, 5.200 nel 1907). In seguito allo smembramento dovuto all’istituzione delle Parrocchie di La Salute (1940) e S. Alò (1958), a cui fu poi annessa la borgata di Biverone (1975), il territorio della Parrocchia Santo Stefano comprende, oltre al capoluogo del comune, le località Bivio-Triestina e Sette Sorelle, con un numero complessivo di circa 7200 abitanti.

EDIFICI SACRI

Chiesa parrocchiale – Fu eretta nel 1864-65 a breve distanza dalla 203_001 (2)Livenza, nello stesso luogo di quella precedente, in posizione piuttosto decentrata rispetto all’abitato. Ha una semplice facciata a salienti in mattoni faccia a vista. L’aula, voltata a botte, è composta da un’unica navata con quattro cappelle laterali in cui sono inseriti altari marmorei policromi settecenteschi provenienti dalla vecchia chiesa demolita. In questi sono collocate le seguenti opere: Vergine dell’Apocalisse, Giuseppe Calore, olio, 1804; San Biagio, Giuseppe Cherubini, olio, 1905; San Valentino (?) e S.Antonio di Padova, olio, XVII sec.; Sacro Cuore, statua lignea di scultore gardenese, 1950 circa. Nel 1920 Giovanni Fantoni di Gemona dipinse a tempera quattro medaglioni con gli Evangelisti nella crociera del vano presbiteriale, la Sacra Famiglia nel catino absidale, Santo Stefano Jet la carità a un paralitico nel lunettone di controfacciata e il Martirio di Santo Stefano nel soffitto dell’aula (copia di analogo dipinto di Cesare Mariani eseguito a Roma nella Basilica di San Lorenzo al Verano, distrutto durante i bombardamenti del 1943).

Nel 2001, sopra gli ingressi laterali, sono state collocate due tele del pittore sanstinese Antonio Boatto: l’Incontro di Gesù con la Samaritana e la: Moltiplicazione dei pani e dei pesci Dello stesso autore è L’ultima cena, paliotto in bronzo che dal 2002 arricchisce la mensa dell’altare maggiore.

Il vecchio campanile della Parrocchiale fu abbattuto nel 1804; quello attuale, le cui fondamenta furono poste nel 1872, fu ultimato nel 1895; è alto 59 metri.

Chiesetta del Rosario – È l’erede di due analoghi edifici che un tempo 210_001appartennero ai domenicani di S.Pietro Martire di Murano. La prima chiesetta fu eretta nel 1568, grazie ad un lascito di Antonio Condulmer (1525). Distiutta da una rotta della Livenza nel 1677, fu ricostruita l’anno seguente. Dopo la partenza dei domenicani da S. Stino, agli inizi dell’Ottocento passò alla Parrocchia. Questa seconda chiesetta venne demolita nel 1901 per sistemare il vicino argine. Quella attuale, progettata dall’arch. Max Ongaro, fu inaugurata il 30 ottobre 1904. Nell’arco d’ingresso alla zona presbiteriale si può ammirare una Annunciazione 1905) di Giuseppe Cherubini ed un Cristo in croce di Antonio Boatto, che è pure autore delle vetrate (1981). E del Cherubini anche il Cristo della lunetta sopra la sacrestia. Custodisce lavori ad intaglio ricavati da vecchi stalli ed una statua lignea della Madonna con Bambino, posta su di un pregevole baldacchino processionale della metà del XIX secolo.

Beata Vergine delle Grazie – È un piccolo oratorio posto bene in vista alla biforcazione di via Buso. Fu costruita da un devoto parrocchiano nel 1903. Custodisce in una teca la Madonna con Bambino che fu venerata nel corso dell’Ottocento nella vecchia Chiesetta del Rosario, demolita nel 1.901. È una statua lignea, opera di un abile intagliatore, risalente alla metà del XVII secolo.

Chiesa delle Sette Sorelle – E sorta nella zona in cui fino agli anni 20 del secolo scorso si estendeva una vasta palude. È un edificio a pianta longitudinale; la facciata a capanna è rivolta verso un canale di bonifica che scorre parallelo alla strada provinciale S.Stino-Caorle. Fu benedetta nell’ottobre 1970 dal vescovo Vittorio De Zanche ed è dedicata a S.Pio X.

– Luigi Perissinotto –

2. La Parrocchiale Santo Stefano